EOLICO.

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Lo sfruttamento apprezzabile dell'energia eolica inizia dopo gli anni 80; nel 1981 la produzione
mondiale era praticamente nulla mentre oggi, grazie anche agli strumenti di sostegno finanziario
messi in atto da vari stati, la potenza eolica installata è in continuo aumento.
L'Italia può contare, specie nelle zone mediterranee meridionali e nelle isole, su venti di buona intensità, quali il maestrale, la tramontana, lo scirocco e il libeccio.

 

Che cos’è e come viene classificato?

Erede dei vecchi mulini, sfrutta l'energia del vento per produrre energia meccanica o elettrica.
La conversione dell’energia cinetica del vento in energia elettrica avviene con macchine classificabili oltre che in base alla posizione dell’asse di rotazione, anche in base alla taglia della potenza nominale, del sistema di generazione, del sistema di controllo della sopra velocità, ecc. Tra gli strumenti più conosciuti per generare energia dal vento ci sono le pale eoliche.

 
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a) on-shore: sono impianti posizionati su siti terrestri in genere oltre i 3 km di distanza dalla più
vicina costa. Coprono l’intero range micro-multimegawatt e possono essere sia connessi in rete che
isolati in alimentazione su reti locali. Le installazioni on-shore grid-connected rappresentano la
maggioranza delle installazioni eoliche.

b) near-shore: sono impianti posizionati nell’entroterra con distanze inferiori ai 3 km o sul mare con
distanze dalla costa che non superano i 7÷10 km. Nel caso di impianti collegati sulla terraferma
coprono l’intero range micro-multimegawatt e possono essere sia connessi in rete che isolati,
mentre le installazioni marine sono tipicamente grid-connected megawatt o multimegawatt.

c) off-shore: sono impianti posizionati in mare con distanza dalla costa oltre i 7÷10 km, di tipo
grid-connected multimegawatt. In mare, i regimi ventosi sono significativamente più intensi a causa
della minore rugosità superficiale e della mancanza di ostacoli frapposti tra le correnti d’aria e le
pale eoliche. Anche la turbolenza è sensibilmente inferiore rispetto alla terraferma e ciò permette l’esposizione a profili di velocità delle correnti d’aria con valori molto prossimi a quelli del regime
di flusso indisturbato.